Prove di resistenza alla corrosione

Laboratorio accreditato per prove di resistenza alla corrosione intergranulare/intercristallina e per pitting

Prove di resistenza alla corrosione

La resistenza alla corrosione è la
capacità di un materiale di resistere all'azione corrosiva degli agenti chimici o atmosferici. Esistono diverse prove di laboratorio per misurare la resistenza alla corrosione; Queste possono fornire informazioni sulla velocità con cui si propaga la corrosione all’interno di un materiale o sulla quantità di massa persa per unità di superficie oppure sulla sua capacità (o meno) a resistere alla corrosione in condizioni specifiche.

Accreditati ACCREDIA già da anni, in Laboratorio San Marco siamo diventati esperti nell'analisi della resistenza alla corrosione intergranulare/intercristallina e per pitting o crevice.
Oltre alle lavorazioni meccaniche, eseguiamo internamente anche i trattamenti termici di sensibilizzazione richiesti, in certi casi, da alcune normative.

La corrosione intergranulare o intercristallina è un tipo di corrosione che si verifica nei materiali metallici in prossimità dei bordi grano. Per stazionamenti sufficientemente lunghi in certi intervalli di temperatura avviene il fenomeno della precipitazione a bordo grano di carburi di cromo (più ricchi in cromo della matrice). La regione adiacente ai bordi, impoverita di Cromo per effetto della precipitazione, può ritrovarsi ad avere una concentrazione di Cr più bassa del limite proprio degli inox (ovvero il 12%) e quindi può corrodersi causando il "consumo" e il distacco dei bordi grano. 
La corrosione intergranulare può di conseguenza ridurre la resistenza e la durata dei materiali metallici.

La prova di resistenza alla corrosione per pitting in ferro cloruro: è una prova di laboratorio che viene utilizzata per valutare la resistenza dei materiali alla corrosione per pitting (vaiolatura) in condizioni simili a quelle di lavoro.
E’ una corrosione localizzata che si innesca quando lo strato passivante di ossidi insolubili che si forma sulla superficie dei metalli, a seguito del meccanismo elettrochimico viene rotto localmente per effetto degli ioni alogeni (principalmente cloro), determinando l'attivazione del processo di corrosione.

Il pitting si può innescare sia nei metalli a comportamento elettrochimico attivo quali le leghe ferrose (acciai al carbonio e debolmente legati, ghise) sia per quelli a comportamento passivo come l'acciaio inossidabile, le leghe ferro-cromo-nickel, le leghe di rame, le leghe di alluminio...

Pertanto anche i materiali come l'acciaio inossidabile, pur essendo resistenti alla corrosione generalizzata perché hanno una forte tendenza a passivarsi (anche se semplicemente esposti all'azione atmosferica), in presenza di ioni cloro capaci di rompere localmente lo strato passivante sono soggetti all'attacco localizzato per pitting/vaiolatura.

La corrosione per crevice (interstiziale) si verifica in spazi occlusi come interstizi o fessure in cui la soluzione è stagnante (perché manca la possibilità del ricambio). Può avvenire in aree di contatto tra le parti, sotto le guarnizioni, all'interno di fessure ed accoppiamenti oppure in presenza di depositi (sporcizia o fango).

La corrosione per crevice è estremamente pericolosa perché è localizzata, difficilmente rilevabile (nascosta) e può portare al cedimento mentre la perdita complessiva di materiale è minima.

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Accreditamenti

Il Laboratorio Prove Materiali S. Marco srl è accreditato da ACCREDIA (accred. n° 0377 L). Questo significa che esiste un contratto chiamato ‘convenzione’ stipulato tra il laboratorio ed ACCREDIA che regolamenta i rapporti tra le parti. L'accreditamento é un riconoscimento volontario rilasciato da ACCREDIA che dimostra la conformità del laboratorio alla norma UNI CEI EN ISO / IEC 17025 e ai requisiti dell'ente accreditante.

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